UN PRETE DI MONTAGNA

27.07.2016 06:23

Nel mio totale disordine e nella mia ignoranza per ogni tipo di metodologia e cultura , solitamente leggo contemporaneamente ,a turno e senza metodo almeno 5 o 6 libri , in questo modo capisco poco se non nulla e faccio sempre tanta confusione . Questa accusa la faccio per dare forza ai pettegoli di piazza del faraone per potermi denigrare , gli offro il fianco perché mi possano facilmente colpire ….. diranno …. se lo dice lui …. Nelle mie disordinate letture ho letto qua e là un libro del canonico Bessone , uno storico locale , che ad ogni uscita di un suo libro non manca mai di farmene avere una copia . E’ un bel personaggio , l’aspetto è quello di Robert De Niro nel film Mission , più di 70 anni portati bene , egregiamente bene , testa fina , vita austera , manuscrive ancora tutte le sue omelie ed i suoi libri che hanno per oggetto la storia della Chiesa locale attraverso “ santi “ preti insomma di quelli che non ce ne sono più …. Il libro che “ spulcio “ reca il titolo “ Diario di un Prete di Montagna “ con il sottotitolo Pietro Canale Majet a Bagneri . Bagneri è un piccolo borgo nella Valle del torrente Elvo , abitato da montanari , dove la strada carrabile è arrivata pochi anni orsono e solo nelle vicinanze e dove nel 1949 durante la Peregrinatio Mariae , la Sacra Effige delle Madonna di Oropa , che fu portata trionfalmente in processione in tutti i paesi della Diocesi , per problemi logistici legati alla via di comunicazione non fu fatta salire nel piccolo borgo . Pietro Canale Majet ,don Pietro Canale Majet fu il parroco di quel borgo per 61 anni , vi salì nel luglio del 1880 a ventinove anni e vi morì nel 1941 a novant’anni . Perché scrivo di questo prete? Perché nel 1912 , un vescovo lungimirante , di tradizione cattolica Giovanni Andrea Masera , il cui ritratto è custodito in episcopio , con quello dell’attuale vescovo per nulla lungimirante e di scarsissima tradizione cattolica , aveva nominato quel prete a capo del vicariato di Sordevolo ….. un coadiutore dei parroci reggenti le parrocchie di Sordevolo , Muzzano , Galfione , Occhieppo Superiore e Pollone che insieme davano origine al vicariato . L’autore del libro , ne intitola il primo paragrafo “ L’ultimo dei preti “ , non solo perché il borgo era di per sé disperso nella montagna , raggiungibile solo attraverso una mulattiera , dunque quell’aggettivo lo definiva per la sua posizione topografica rispetto ai più fortunati confratelli , ma per comprendere la figura di quest’ ultimo dei preti va letta la lettera che questo umile prete inviò al suo vescovo in risposta alla sua nomina . Ve ne cito alcuni stralci che ci aiutano a comprenderne le virtù : “ … sono persuaso che Sua Eccellenza , se avesse esaminato anche per poco le mie condizioni e facoltà intellettuali e corporali e specialmente morali , avrebbe rivolto l’animo ad altri . …… per una leggera paralisi …. restai in parte privo di sensazione al lato sinistro , motivo per cui sono molto sordastro dal lato sinistro . La memoria e l’intelligenza , che in me furono sempre deficienti , come si può verificare dagli esami subiti nel corso teologico , al presente van sempre più scemando , così che devo fare grande sforzo per prepararmi alla spiegazione del Vangelo e della Dottrina cristiana ; e Dio sa quanto sia povera la mia predicazione . ….. Qui in Bagneri tutti i parrocchiani , senza eccezione , non possono giudicare , non essendo sufficientemente istruiti ; e il loro buon senso li fa persuasi che devono contentarsi , essendo questa l’ultima parrocchia e come cappellania di poca entità . Vorrei pure confessare a Sua Eccellenza le mie miserie morali : le taccio per non infastidirla con questa mia . I molto reverendi vicarii …. presso i quali mi trovai in qualità di viceparroco … la informerebbero intorno alla mia nullità . Monsignor Basilio Leto ( un predecessore di Mons. Masera ) mandandomi a Bagneri , ben conoscendo la mia pochezza mi disse …… . Sono molto spiacente per la pubblicazione fattasi già di questa nomina , perché sembra così diminuita l’onoratezza e la stima che indistintamente godono e si meritano i molto reverendi miei colleghi del vicariato . “ L’autore del libro , ci informa di una lettera scritta al teologo biellese Picco in cui don Canale si definisce l’ultimo dei preti : “ La confidenza che dimostra alla mia meschina persona mi obbliga a confessare che ha contratto amicizia con l’ultimo dei preti …… “ . L’autore , nella presentazione del libro di quell’ultima parrocchia della Diocesi dove è stato residente quell’ultimo dei preti , annota: “ Ma sapere come un prete ventinovenne abbia potuto resistere per oltre sessant’anni a Bagneri una , priva di tutto , isolata , povera , allora impervia , parrocchia alpestre , a giudizio almeno di scrive , è di grande interesse , tanto quanto la breve vicenda di don Lorenzo Milani a Barbiana “ . Una ultima citazione prima delle mie conclusioni , davanti alla salma di questo ultimo dei preti che nella sua vita stando in quel borgo sperduto vide passare sei papi e sette vescovi , scrive l’autore del libro che : “ … a molti veniva in mente quanto era solito dire il vescovo Garigliano - Quando vedo venir in curia don Canale , penso subito al curato d’Ars - “ . Concludo , se paragono questa figura di prete che è stata scelta come vicario da un vescovo intelligente e tradizionalmente cristiano , con le scelte poco intelligenti e per nulla tradizionalmente cristiane operate dall’attuale vescovo , comprendo la decadenza di questa diocesi , i segni dei tempi oggi sono , come profetò l’ex vicario generale della diocesi , la caduta verso il basso , lo sprofondamento , la decadenza e coloro che oggi reggono il governo della diocesi sono i responsabili di questa caduta …… ecco spiegato perché vengono proposte, attraverso attenti , mirati ed intelligenti studi , figure di preti che hanno onorato e continuano ad onorare questa diocesi ….. di certo non si scriverà dei figuri che oggi la disonorano .