RICEVO, RISPONDO... CON "UN PO'" DI APOLOGIA

12.01.2015 09:17

Leggo, pubblico e rispondo a quanto mi scrive l’amica Francesca

buona sera
un amico mi ha segnalato "chiesacontrocorrente" e da allora
visito spesso il sito e leggo gli articoli, riflessioni, notizie, disamina
dei problemi, situazioni.
apprezzo la capacità di esporre le questioni in maniera chiara con
rispetto ma prima di tutto la verità, e come una preghiera che io amo che
recita "o Signore, manda a noi il tuo spirito perchè
illumini la nostre menti e le renda disponibili alla verità". la
ricerca della verità è faticosa ci impegna, impegno che poi si deve
concretizza in comportamenti, atteggiamenti, stili di vita,che sono a loro
volta esempio concreto
di quello che si professa.il popolo di Dio non ha più bisogno di parole,
ma di comportamenti coerenti, con le scelte fatte,esempi a cui i fedeli
attingono, ed essere conforto e confronto attraverso l'ascolto,
fiducia, umiltà,risposte sincere,
accettando qualora divergenze.

francesca

 

La ringrazio perché di ciò che scrivo ne ha colto la natura: “articoli, riflessioni, notizie disamina dei problemi, situazioni”, ben diverso da come interpreta quello che scrivo il vescovo: “deduzioni, falsità, chiacchere e calunnie omicide, accuse, mancanza di bontà e carità, attacchi, cattiveria”. Mi fa molto piacere che ciò che viene esposto sia chiaro, cioè trasparente che è ciò che mi sono proposto sin dal primo articolo e a cui dedicai una riflessione sulla trasparenza, la chiarezza. Poi c’è la verità… E qui le trascrivo una riflessione di don Andrea Gallo, prete discusso, già deceduto che operava a Genova tra la gente di strada. Mi fa piacere citarlo così si potrà dire di me oltre che sono ammalato, depresso, esaurito, che non sono allineato alla Chiesa, e qui dichiaro e ribadisco che non sono allineato ad una chiesa con la “c” minuscola, mentre lo sono, eccome alla Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica. Cito don Gallo anche per apologia, per difenderlo come Tertulliano con i cristiani,  perché cristiano uomo e prete che ha insegnato e dimostrato coraggio, rispetto a quelle mezze cartucce che vivono o meglio sopravvivono nell’ombra del carrierismo, del borghese perbenismo ben lontano da quel vivere alla luce e per la luce. Discusso, don Gallo, vero, spesso non condivisibile, ma spesso condivisibile. Così scrive nel libro intervista scritto con Loris Mazzetti e dal titolo “Sono venuto per servire”, a proposito della verità da lei citata:” quando mi alzo o alla mattina o al pomeriggio, a seconda dei miei ritmi dopo il thè, bevo una tazza di dubbi. Mio caro Loris la ricerca della verità non deve finire mai. Il cardinale Canestri che stava per lasciare la diocesi di Genova, mi convocò per dirmi, ancora una volta che la dovevo smettere di parlare dei preservativi. Gli risposi: << Eminenza noi proponiamo una morale cattolica fatto di rispetto del corpo, preparazione al matrimonio, tutto quello che vuole. Però poi c’è il primato della coscienza di ciascuno: è dottrina certa>>. Mi disse:<< io me ne sto andando don Gallo faccia quello che vuole>>. Replicai:<< non voglio essere vincente, voglio essere convincente>>. Tre giorni dopo la sua partenza mi scrisse:<< caro figliolo, è vero, il primato della coscienza è dottrina certa, tuttavia una coscienza per definirsi retta deve far riferimento alla verità>>. << eminenza finalmente siamo in sintonia>>, << perché la verità non la cerchiamo insieme?>>. Dopo la mia lettera non mi ha più scritto, come avrebbe fatto a dirmi:<< io sono la verità. Quello che io dico è la verità>>. Come poteva imporre la sua verità dopo l’esempio di Gesù: Ego sum via, veritas et vita, Io sono la via, la verità e la vita. Comprendo perché il cardinale non mi abbia più risposto. <<Perché la verità non la cerchiamo insieme?>> E’ quello che dissi a Parma quando rappresentammo Angelicamente anarchico. Il vescovo:<< chi è stato che ha invitato don Gallo? Quel prete lì non è allineato alla Chiesa>>. Cosa significa allineato? Mi volete far dire delle falsità. Io non ci sto.” Il popolo di Dio ha bisogno della Parola e non più di parole, ha bisogno della Verità e non più delle verità, ha bisogno della Libertà e non delle libertà, ha bisogno di certezza che si costruisce con il confronto che non sempre è assenso imposto, ma dissenso, contrapposizione all’assenso imposto. L’unica cosa certa come scrive lei cara Francesca è che la ricerca della verità è faticosa e c’impegna e come affermava don Gallo la ricerca della verità non deve finire mai, mentre io affermo che la ricerca della verità si paga e ciò è stigmatizzato dalla frase che il cardinale Canestri indirizza a don Gallo lasciando Genova:”… faccia quello che vuole” e dal vescovo di Parma:” chi è stato che ha invitato don Gallo? Quel prete lì non è allineato alla Chiesa”. Ecco come si paga la ricerca della verità con l’estromissione, la non considerazione, l’essere ignorato, che è censura. La salvezza, la sua preghiera che da oggi faccio mia: “o Signore manda a noi il tuo Spirito perché illumini le nostre menti e le renda disponibili alla verità”. Grazie Francesca.