LA BEATA ASSENZA
Quando il segretario generale della CEI afferma che il Santo Padre sta praticando collegialità e sinodalità e che richiama con passione a vivere questo stile di vita ,di affrontare la vita con questo stile , significa che ciò è assente nella quotidianità della Chiesa che lui rappresenta e della quale è capo . La fede dunque non è più al centro dell’interesse di chi si ispira e fa parte della Chiesa , ci sono tante altre cose, surrogati , ma non più la fede . Io non ho il polso della situazione mondiale ma constato le affermazioni del segretario della CEI osservando la situazione che vivo nella mia diocesi . Abbiamo bisogno come l’aria , di un Sinodo , c’è bisogno di incontrarsi e disegnare quel futuro che è dietro l’angolo , un futuro pieno di incognite che invece di far scaturire la voglia di svelarle , scatena la paura , alimentata da un clero vecchio , di età e di pensiero , addormentato sui fasti passati e da una un governo reazionario che non riesce a progettare , che impedisce di progettare,che fatica e non vuole uscire dagli schemi , dall’abitudine , dalla comodità , dagli agi, dai vizi , che cerca e vive per quelle consolazioni che sono oppio , che permette di vivere una vita di sogni , in assenza di dolore , ma anche di sentimenti , quel tirare avanti per mettersi in pace la coscienza .
Galantino denuncia resistenze alla collegialità ed alla sinodalità , benché per anni questa classe sacerdotale abbia combattuto con ogni mezzo la dottrina marxista poi si scopre che concorda con Marx dunque usa l’oppio per addormentare il santo popolo di Dio e se stessa . Lo spessore e la consistenza delle resistenze si misurano qui da noi con la politica dei lavori di ristrutturazione del Duomo , iniziati dal rifacimento dell’altare maggiore ( un manufatto senza proporzioni ) e la conseguente e vergognosa nomina pubblica dei “ padrini “ che su quell’ara sacrificale che rappresenta il Cristo ( infatti la liturgia impone al sacerdote l’inchino e il bacio all’altare ) ebbene , questo burocrate teatrante , ha avuto il coraggio di stendervi sopra una pergamena per farla firmare pubblicamente a suoi amici laici , gente per bene , fedeli doc , della parrocchia doc , tra l’altro rivolti all’assemblea , come se si stesse celebrando , scimmiottando la celebrazione eucaristica . Poi ha usato il termine “ padrini “, termine infelice che ci riporta alla memoria altri personaggi .
Non è finita , l’attenzione poi si è concentrata sulla ristrutturazione della cattedrale , sulla processione per far scendere la sacra effige della Vergine di Oropa per inaugurare la parziale ristrutturazione del duomo , il voto di scambio per il rifacimento della piazza del duomo , la futura Piazza del Faraone , gli oratori di Vigliano e Cossila S.Grato camuffati da edifici del culto con i loro bagni, la casa parrocchiale del Santuario della Brughiera …… il Faraone storicamente impegna le sue forze alla ricerca di risorse e di denaro per essere ricordato , per perpetuare il suo ricordo , altro che sinodalità e collegialità . I beneficiari di quel mare di denaro sono suoi amici , per gli altri , da noi in dialetto c’è un detto che recita : “ si battano sulla bocca “ , ma quel fiume di denaro gli si ritorcerà contro , come la mancanza di passione e spirito di collegialità e sinodalità . Tranquillità, per questa e con questa , si spreme il santo popolo di Dio , è facile si usa la politica del far pena , usando ogni stratagemma , usando la faccia degli altri , si bussa alle porte dei potenti , legandosi le mani ,ammanettandosi , perdendo dignità e libertà , lucrando sui Sacramenti ( simonia ? ), messe , funerali, matrimoni e battesimi privati , favori e favoritismi ( capite perché si usa il termine “ padrino “ ) . Energie disperse , che dovrebbero essere convogliate per progettare il futuro attraverso non solo il recupero delle parole Sinodo e Collegio su indicazione del santo Padre, ma al tentativo , alla tensione di vivere la Parola , il Vangelo . Quando poi Mons. Galatino , lascia intendere che quello stile dovrebbe portare ad almeno capire criticamente le ragioni dell’altro ci fa sognare, noi che siamo abituati alla dittatura , alla tirannide di una oligarchia che ignora il significato e l’uso di parole quali : persona , dignità , personalità , dialogo , armonia , paternità , famigliarità , fraternità , comunione e comunità , cordialità , ascolto , disponibilità , bene comune ,assemblea , sequela , discepoli , Vangelo dunque cristianesimo , Cristo . Questo modo di governare , non porterà a nulla né prepara ad affrontare le sfide che sono ormai fra di noi , in mezzo a noi , sono parte di noi ,ecologia , sobrietà di vita e sprechi , il sistema parrocchie , il ruolo del sacerdote , separati e divorziati , nuove linee per la famiglia , la morte , il dolore , l’eutanasia , il male , la povertà , emigrazione ed immigrazione , la società multietnica , la globalizzazione ,il territorio , la casa , il lavoro , una società che evolve , i rapporti con la politica ed i politicanti, nuovi valori , nuova etica e morale, liturgia , il tempo , lo spazio , …….. di ciò , di un “ pensamento “ e ripensamento ne ha bisogno , come spiega sapientemente il segretario della CEI , la Chiesa , ma non di meno il Paese intero “. Azzardo ma più che un Sinodo ( ma io sono ,per questo teatrante e per i suoi pupi , un malato mentale ) è necessario un nuovo Concilio , i tempi sono nuovi ed i segni sono ovunque , il mondo sta soffrendo e la società sta soffocando occorre al più presto l’apporto di tutti , del mondo intero , dell’universalità dunque della cattolicità , del coraggio della Chiesa di quel suo porsi ma soprattutto esporsi .