IL FARE SENZA L'ESSERE CI STA UCCIDENDO

15.11.2015 09:00

 

“  Dalla pianta del fico imparate la parabola : quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie sapete che l’estate è vicina “ . Cosa vuole dirci Gesù , cosa vuole insegnarci attraverso il Vangelo di Marco ? Il Signore ci invita a imparare , cioè porre attenzione alla Parola “ le mie parole non passeranno “  si è letto oggi , in questa Chiesa nel libro della Vita ; ascoltare , osservare , accogliere , elaborare comprendere dunque scegliere . Si sceglie quando non si è indotti , obbligati . La scelta avviene in un contesto di libertà , non certo di coercizione altrimenti la scelta diviene obbligo , odioso obbligo , violento obbligo . L’obbligo porta sempre con sé un margine di violenza , le scelte devono essere fatte liberamente attraverso un processo autonomo e personale , di confronto soprattutto intimo , che ha il suo inizio , la sua genesi nei segni . Noi fratelli cristiani , siamo gli uomini dei segni  ( il Vangelo di Giovanni parla apertamente di segni mentre gli altri Vangeli parlano di miracoli ) i segni dunque sono ciò ,che pur essendo evidenza ,vanno oltre l’evidenza e andare oltre l’evidenza , per Paolo ,significa entrare nel campo della fede , fondarsi su ciò che si spera e il cercare le prove in ciò che non si vede , che non è evidente …. e ancora fratelli cristiani noi siamo    coloro che colgono l’Assoluto attraverso segni inequivocabili , dunque siamo sempre chiamati a leggere i segni , a coglierli , perché ogni generazione , ogni tempo , tutti i tempi , hanno i loro segni che sono appunto i segni dei tempi . Si progredisce quando si colgono i segni , si progredisce perché si conosce , cioè si cresce in sapienza , si acquisisce la capacità di guardare oltre i limiti . I segni sono inviati per superare i limiti , perché oltre il limite c’è la Conoscenza , la Sapienza : Dio . I segni sono disseminati nel tempo per caratterizzare quel tempo , per santificare il tempo . Dio sceglie il tempo per incontrare l’uomo , sceglie l’arco del tempo che ha il suo inizio e la sua fine legata all’uomo stesso : alla sua vita prima temporale ,poi eterna . Dio incontra e si manifesta all’uomo nell’arco del suo tempo e fa spuntare le foglie del fico perché l’uomo non solo ne colga la bellezza e la poesia ma che scenda nello spirito dell’atto , di quell’atto che è l’atto di amore che Dio pone in ogni cosa per la realizzazione fisica , morale e spirituale dell’uomo ; l’uomo attraverso quell’immagine  può , ma oserei dire deve , ha il dovere , di realizzarsi pienamente ,riconoscendo se stesso e l’altro da sé , ha il dovere di calarsi in una armonia che è sinfonia cosmica , cioè l’accordo , l’ordine di quegli elementi omogenei che compongono l’uomo e lo caratterizzano e che compongono e caratterizzano l’ambiente che lo circonda . Dio dunque caratterizza fortemente l’uomo ed il suo ambiente facendoli essere , cioè realizzandoli , esprimendone le potenzialità ma soprattutto la spiritualità che è  la parte più eclettica costituente l’essere che è appunto, scegliere ed armonizzare . Se l’uomo si esprime liberamente  si realizza , dunque realizza ciò che lo circonda  e realizza ciò che lo fa essere : l’Essere Supremo , l’Atto nella sua completezza e perfezione , Dio . Ciò che  circonda l’uomo è il segno , il segno del suo tempo , l’origine del suo primo pensiero in funzione di Dio ; il segno mi riporta a Lui , come si diceva più sopra e attraverso la libertà , sollecita la fantasia che è arte , poesia e bellezza , qualità insite in ogni uomo e che l’uomo liberamente vi può attingere . Non cogliere i segni , quello spuntare delle foglie del fico , significa drammaticamente non cogliere la presenza di Dio nella nostra storia dunque nella storia della salvezza , allora possiamo dire che gli estremismi prendono piede , la ragione non si ordina all’ armonia ma al caso , alla casualità che rende dio ciò che accade , che accetta  la mediazione , il compromesso . Non così l’armonia , non può l’armonia accettare la casualità , perchè una ( la casualità )  non ha regole , dunque ordine, mentre l’altra ( l’armonia ) ha un inizio e una fine e un fine e tra questi estremi … un corso un atto temporale ….  atto a traghettare l’origine alla fine . I segni inequivocabili principali ,dogmatici , indiscutibili fratelli cristiani sono i Sacramenti , se non cogliamo quelli originati dall’Origine ( Dio ), non possiamo cogliere gli altri o meglio è più faticoso coglierli perché si brancola nel buio . Ogni segno parla di Dio perché in Dio …..  come ogni uomo in Dio è Dio . Se l’uomo coglie la sua paternità coglie di conseguenza i segni che questa dispensa, elargisce . Se riconosco il Padre , cioè mi riconosco figlio , non mi sono estranei i suoi atti , i suoi segni , la sua manifestazione , il suo essere . Se colgo questi segni inequivocabili ,mi identifico , comprendo la mia identità , so chi sono , mi riconosco e riconosco . La realizzazione prima dell’uomo, è sapere chi è , conoscersi , conoscere i suoi limiti , sapere di dovere fare e cosa dovere fare . I fatti di questi giorni ci insegnano che l’uomo non sa cosa deve fare , né sa di dovere fare , ma fa . Attenzione fratelli cristiani , non è solamente limitata a quegli atti l’incapacità di comprendersi e comprendere . Il fare per il fare porta a questi estremismi , in ogni campo anche nel campo del sociale e della solidarietà , io faccio non perché indotto  a fare , faccio perché sono , e se sono mi conosco ….. e se mi conosco conosco ……. e se conosco amo , perché biblicamente conoscere significa amare , compromettersi per l’altro , non chiudere all’altro . Il fare ci sta uccidendo , anche all’interno della Chiesa , la frenesia del fare per essere, sta deviando la nostra vita cristiana , bisogna essere per fare e attenzione fratelli cristiana spesso non basta una vita per essere. Se diamo per scontato che l’accostarsi ai Sacramenti , l’assunzione dei Sacramenti determini in noi l’essere …. e ciò , lasci libero campo al fare , siamo fuori strada . Non si è mai arrivati , non si è mai essere , dunque attenzione al fare slegato dall’essere , forse mette in pace le coscienze , ma è l’essere che guida la ragione dunque “ il sonno della ragione genera mostri “ scriveva Goja, se l’essere non armonizza il fare ne consegue : estremismo , idolatria , settarismo , fatti di questi giorni . I fatti non sono gli atti , per noi fratelli cristiani il fatto è l’accaduto , l’atto è ciò che deve succedere ad un essere per essere , per divenire , che è progredire e  avanzare … il succedere è dunque un passaggio , una successione , una trasmissione non di casualità ma di fondamenti . Deus caritas est !