... eternamente cantare la lode a Dio ...

17.04.2021 08:31 Fratelli la morte turba , è vero turba , spaventa sino a terrorizzare . Della morte, del suo mondo non sappiamo nulla e forse sarebbe meglio ammettere che non vogliamo sapere nulla e il nulla , l’indenfinito , il non conosciuto ,l’inconoscibile è per noi un limite e il limite , i limiti recano turbamento . Dio stesso benchè definito , conosciuto e conoscibile per l’uomo è un limite perché ritenuto indefinibile , non conosciuto e non conoscibile perché oltre i sensi , che sono il nostro limite ,il nostro turbamento . “ ... I sensi ... “ insegnano le Catechesi di Gerusalemme scritte nel III secolo d.C. Cristo dal Vescovo dell’omonima città Cirillo “ ... ti fanno dubitare , la fede deve renderti certo e sicuro ... “ . Si legge nel libro “ La nostra morte non ci appartiene “ che rievoca le uccisioni in Algeria di 19 religiosi avvenute a cavallo degli anni 80-90 : “ ... la morte era per lui un soggetto di profonde meditazioni : << Poiché è l’incontro con Dio , la morte non può essere oggetto di terrore . La morte è Dio ...>> “ . Così scriveva uno dei sette monaci trappisti del monastero di Tibhirine martirizzati e, nella sua fine e profonda meditazione ancora annotava : “ ... La solitudine del seme è la morte .Dilemma della vita cristiana : la paura o la Fede ... “ per concludere con questa esclamazione : “ ... Non c’è vero amore di Dio senza consentire alla morte senza riserve ... “ . La morte dunque per fede , per il nostro credo fratelli ,non esiste , non è più , perché se la morte , come scrisse il monaco di Tibhirine è Dio che è vita , la morte diviene vita , vita da vivere , modo di vivere , di vivere la morte. Paolo nella sua prima lettera ai Corinti (15,54-55 ) scrisse : “ ... Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? ... “ . La morte dunque è un vestito che riveste fin da subito il nostro corpo , è un nuovo abito , l’abito che abbiamo indossato tanto tempo fa , noi non lo ricordiamo , ma lo viviamo , lo riviviamo quando siamo invitati e abbiamo l’onore di partecipare al rito del Sacramento del Battesimo . Quell’abito bianco che viene indossato dal neo battezzato è la nostra nuova vita , la vita eterna e la vita eterna inizia per noi nel giorno del nostro battesimo proprio nel momento in cui si indossa quell’abito ma in nuce , ancor prima , nel giorno della nostra nascita , anzi sin dal giorno del nostro concepimento che di fatto è il vivere la morte e se vogliamo , se crediamo , la morte cioè la vita inizia ancora più in là nel momento stesso in cui Dio ci ha pensato , in quel preciso momento prendiamo vita cioè da sempre e se da sempre , per sempre ! Dunque non si muore , perché la morte si vive e, se si vive la morte non si muore ,si è eterni . L’eternità la si acquisisce divenedo figli di Dio , che è eterno , e se eterno il Padre , Dio , eterno è il Figlio , Gesù , dunque noi , che siamo figli ed eredi di Dio , del Padre come scrisse Paolo nella lettera indirizzata alla comunità cristiana di Roma ( 8,17) : “ ... E se siamo figli, siamo anche eredi : eredi di Dio, coeredi di Cristo ... “ e che siamo figli lo afferma , lo conferma l’apostolo ed evangelista Giovanni nella sua prima lettera (3,1 ) : “ ... Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! ...”. Siamo dunque eterni! E lo siamo perchè figli di Dio ! Stabilito che abbiamo conseguito la vita eterna dunque che non moriamo e che siamo eterni ,come si apprende nel dialogo tra Gesù a Nicodemo ( Gv.3,16 ) : “ ... Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna ... “ ; stabilito che siamo divini secondo quando afferma Gesù riferendesi al Salmo 82 in una delle tante dispute con i Giudei che l’apostolo Giovanni riporta nel suo Vangelo ( 10,34-35 ) : “ ... Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi? Siete tutti figli dell’altissimo ma certo moririrete come ogni uomo..... “ e proseguendo nella disputa con i Giudei Gesù afferma che : “ .... la Scrittura non può essere annullata .... “ ; stabilito che siamo divini perché figli di Dio abbiamo il dovere , in qualità di cristiani , di domandare a noi stessi, alla luce di quello che lascia intendere il vangelo che oggi , terza Domenica di Pasqua , la Liturgia della Parola ci ha offerto : ma che natura assumerà il nostro corpo dopo ciò che biologicamente si intende con la parola morte ? Gesù affronta questo problema , non lo elude , lo abbiamo ascoltato .Osserva e annota, l’attento cronista l’evangelista Luca , nel brano di Vangelo poc’anzi proclamato : “ ... credevano di vedere un fantasma ... “ . Il sostantivo maschile fantasma che nella lingua greca , dalla quale ha origine , esprime il significato di apparire , di mostrare , nella definizione del vocabolario della nostra lingua indica un’ immagine non corrispondente a realtà , qualche cosa di inesistente, un’illusione, un puro prodotto di fantasia . Si ritorna dunque , a ragione , alla definizione che il testo delle Catechesi di Gerusalemme ci ha offerto circa i sensi : “ ...I sensi ti fanno dubitare ... “ . I sensi dunque inducono i discepoli a dubitare .Ma noi siamo cristiani e sempre confidando nell’insegnamento del testo ispirato dobbiamo subito ribattere e credere ciò che le Catechesi insegnano ovvero che è la fede a : “ ... renderti certo e sicuro ... “ e se non crediamo a ciò allora ha ben ragione Paolo ad affermare ( 1 Cor.15,14 ) : “ ... è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede ... “ . Gesù si mostra ai suoi discepoli perché non si turbino , perché non credano che lui sia un fantasma ma persona , cioè corpo , anima , spirito e divinità . E’ corpo , glorioso , ma corpo , dunque corpo . Quel corpo reca impressi in sé i segni della Passione , si fa toccare quel corpo e, animato , mangia , si nutre. E’ divinità quel corpo , Dio , e come prova di ciò apre la mente perché i discepoli allora come oggi comprendessero le Scritture .Ma non capite fratelli cristiani che ciò che in quel tempo ,in sequenza è successo a Gesù succederà anche a noi ? Siamo stati generati come lui è stato generato . Viviamo come Lui ha vissuto . Soffriamo come Lui ha sofferto . Risorgeremo come Lui è risorto . Ma c’è di più , il nostro corpo sarà glorioso come il suo corpo , il corpo di Cristo e, leggendo attentamente e soffermandoci su ogni singola parola del brano di Vangelo che oggi si è proclamato abbiamo la possibilità di conoscere quale sarà il nostro aspetto , come saremo noi , nel giorno della nostra risurrezione dai morti , come il sacerdote recita nella III preghiera eucaristica del Messale Romano dopo la consacrazione : “ ... Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che in pace con te hanno lasciato questo mondo ; concedi anche a noi di ritrovarci insieme a godere della tua gloria quando , asciugata ogni lacrima ,i nostri occhi vedranno il tuo volto e noi saremo simili a te e canteremo per sempre la tua lode ... “ . Con ciò fratelli il nostro aspetto è delineato , noi saremo simili al Cristo e nel vangelo si può apprendere finanche quali saranno le nostre sembianze . Quando Gesù apparve ai discepoli recava impressi nel suo corpo i segni della Passione . Noi sappiamo che dare la vita per il prossimo è l’atto di amore più grande e Gesù sulla Croce ha dato la vita per noi fratelli sono le stesse parole di Gesù ad affermarlo (Gv.15,13 ) : “ .... Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici ... “ . Se Gesù è risorto con i segni della Passione di conseguenza possiamo affermare che è l’attimo in cui si è più amato che determina l’aspetto del nostro futuro corpo glorioso , cioè il corpo risorto , e se saremo giudicati dall’intensità con cui si è amato come Gesù stesso racconta in una sua parabola ( Mt.25,40 ) : ” ... In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me ... “ e le cose di cui parla Gesù sono tradotte nei due comandamenti dell’amore per Dio e per il prossimo come ben spiega Gesù ( Mc.12,29-31 ) : “ ... Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi».... “. Quel momento, l’atto di amare , l’atto di donarsi completamente e totalmente all’altro da sé sia questo Dio o il prossimo , sarà fissato nell’eternità , dunque per sempre e con le sembianze di quell’attimo ci presenteremo al cospetto di Dio Giudice misericordioso , il quale confermerà di noi ( che saremo corpo glorioso ) per l’eternità quel momento , quell’attimo . Ricordiamo fratelli che ciò che facciamo in vita rieccheggia nell’eternità . Dunque fratelli cristiani non ci resta che rovistare nel nostro passato , nella nostra storia , in ciò che siamo stati per scoprire qual’è stato l’atto , l’azione , l’attimo in cui abbiamo amato , in cui abbiamo donato totalemente noi stessi , in cui siamo morti a noi stessi per l’altro : ebbene quello sarà il nostro corpo glorioso con il quale canteremo per sempre , eternamente la lode a Dio .