DIO NON E' UN BANCOMAT!

31.03.2016 06:36

Una considerazione sull’affermazione di che Pietro fa all’ingresso del tempio di Gerusalemme , in compagnia di Giovanni , rivolgendosi ad uno storpio dalla nascita che si trovava presso una porta di ingresso del tempio a chiedere l’elemosina . Pietro esclama : “ Non possiedo né argento né oro , ma quello che ho te lo do : nel nome di Gesù Cristo Nazareno , alzati e cammina ! “ . Ora ciò che Pietro dice impegna l’intera comunità cristiana , dunque anche noi siamo impegnati dalla sua affermazione , dalla sua catechesi , proprio perché comunità cristiana , l’elemosina non consiste nel dare oro o argento cioè ciò che si possiede ma significa dare ciò che non si possiede o meglio ciò che possiede il Signore , la sua forza , la sua volontà , è la nostra dipendenza a Lui , noi diamo ciò che non ci appartiene ma che ci è dato perché possiamo invocare il suo nome . L’elemosina che aveva sino allora lucrato quello storpio non l’aveva mai portato a camminare , è il nome di Gesù , è nel nome di Gesù che l’elemosina porta profitto , il vero profitto , ciò che risolve ... e potremmo dire che è la fede di Pietro quella determinazione , quella preghiera cioè la certezza di essere esaudito , l’affidamento alla Provvidenza di Dio che compie l’atto , che materializza l’atto di fede , lo rende visibile , palpabile . La Chiesa dunque , la comunità cristiana , ci dicono gli Atti degli Apostoli , non deve possedere né oro , nè argento meglio sarebbe dire che non deve possedere nulla , questo non vuol dire nel senso letterario del termine , la Chiesa non deve fare dei beni il suo unico scopo , beni dunque come mezzi mai come fini , come spesso , molto spesso accade . La Chiesa , e Pietro la rappresenta tutta ,deve produrre segni ,certezze , che l’oro e l’argento e i beni in generale non producono , caso mai illudono , portano all’illusione che le certezze sono date dal patrimonio . Il cieco che raccoglie l’elemosina ( che è di per sé una insufficiente somma di denaro ) ma anche avesse raccolto oro e argento in quantità smisurata non gli avrebbe consentito l’uso delle gambe . Tra l’altro Atti mette in evidenza che lo storpio prega l’uomo per avere l’elemosina , cioè si rivolge all’uomo per avere il minimo , mentre non si rivolge a Dio per avere il massimo . Il gioco è sempre a ribasso , l’uomo non vuole puntare in alto , si accontenta di sguazzare nella melma , non è l’uomo che può portare conforto , questo lo sappiano bene , i signori che si sentono realizzati perché si occupano di questioni sociali o peggio ancora quelli che si mettono la coscienza a posto infilandosi le mani in tasca sappiano che non è quello che chiede il Signore . Il Signore fissa lo sguardo su chi è nella necessità come fa Pietro e chiama per avere una risposta , ciò che vuole è incrociare lo sguardo , quello è la risoluzione , non è certamente l’elemosina , non è l’aspettarsi il minimo , ma l’essere sicuri di ricevere il massimo , ciò che è fatto per me , ciò che devo ricevere , lo storpio non ha bisogno né di oro né di argento ma di camminare perché quello solo quello porterà eventualmente nelle sue tasche l’oro e l’argento . Il Signore non è un dispensatore di servizi sociali , non è un bancomat o un self service , non è nulla di questo , il Signore è quello che fissa lo sguardo e attende di essere ricambiato con lo stesso gesto per incontrarci , perché quel nostro gesto di rimando , di risposta genera in noi la potenzialità quindi la potenza da cui l’atto . Eppure ci danniamo l’anima in corse sfrenate per dare l’elemosine , lo facciamo perché incapaci di dare il Signore perché il Signore non lo possediamo più , ciò che risolve i problemi per la nostra mentalità sono l’oro e l’argento , ma questo non è cristianesimo è umanesimo . Cristianesimo sta nel non dare né oro né argento , ma il Signore , ciò che non ci appartiene , è dunque dare altro , l’Altro , il diverso da me , diverso perché non è consuetudine …. chiedete e vi sarà dato …. ma non secondo la mia … ma la tua volontà Padre . E’ difficile essere cristiani in questa diocesi dove ciò che conta è il fare per il fare , il produrre per appagarsi e sentirsi appagati dagli altri , dove il denaro è la risoluzione di tutti i problemi infatti la sua ricerca è sistematica e maniacale, ebbene è di grande conforto la riflessione di don Ferraris vicario di spessore , da non confondersi e paragonare con l’attuale che non gira certamente in bicicletta o in vespa ma è ben carrozzato , ebbene don Ferraris scriveva : “ se possiederete la carità manifesterete il Signore “ , ma la carità è il Signore stesso , dunque ecco spiegato perché danno oro e argento perché non hanno altro da dare , perché non hanno più il Signore da dare perchè non è più in loro , lo hanno venduto per trenta denari , per una vita dispendiosa , comoda , da impiegato o da dirigente di una spa , non certo da prete .