DIES DOMINI

27.03.2016 07:58

In questo brano di Vangelo , Luca descrive la genesi dell’istituzione della domenica nella storia della comunità cristiana , nella nostra storia fratelli cristiani . Lo scrive perché sia indelebile ai nostri occhi quindi alle nostre menti e ai nostri cuori …. è “ il primo giorno della settimana” annota l’evangelista , ha dunque la primazialità sugli altri giorni , è il giorno dell’evento , dell’avvenimento , di ciò che fa essere la speranza , che rende vivo e reale l’oggetto di fede , il giorno che dalla potenza porta all’atto , dall’indefinito al definito e al definitivo ,dalla vita terrena alla vita eterna . La domenica è dinamicità , quell’andare verso , Luca per indicare quel percorso dinamico usa due verbi “ recare “ che sta in quel “ si recarono “ riferito alle donne e “ correre “ quel “ corse “ di Pietro …. tutte e due le azioni sono verso , convergono verso un’unica direzione . La domenica ci fa comprendere l’evangelista , implica uno spostamento , l’andare da un posto all’altro , possiamo dire che è il momento dell’ appuntamento , del cercare , del volere vedere , del volere comprendere perché l’incontro con …… , è sempre apertura alla conoscenza che Luca ci descrive così : “ Pietro ….., vide soltanto i teli . E tornò indietro pieno di stupore per l’accaduto “ . Dunque la domenica oltre a luogo e tempo , è stupore e accadimento , accadimento che stupisce , che porta allo stupore , alla meraviglia e la meraviglia e lo stupore introducono il mistero . Ma la domenica, nel racconto lucano , è anche incredulità e vaneggiamento proprio così lo descrive per noi Luca : “ Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse “ … aprendo di fatto un dibattito che è destinato a durare per tutta la nostra esistenza e ad avere una risposta nel nostro sperato , nella nostra fede , ecco perché Pietro , come scrive l’evangelista, “ corse “ a vedere di persona …… La sua fede , il suo sperare lo portano lì per conoscere , a dire dunque che la fede è conoscenza,volontà di conoscenza, dunque ragione , ragionamento , conoscenza dell’inconosciuto , del non conosciuto , del mistero e la fede dunque è svelamento , spogliamento , razionalità e razionalizzazione dell’evento quindi la fede è sempre pensata . Pietro corre per questo , spinto da questo motivo : dare voce all’uomo che spera dunque crede dunque ragiona … ci mette del suo l’uomo … non solo le gambe , non solo la vista , ma soprattutto la testa oltre il cuore . Ciò che vedo , che odo , che percepisco alla domenica , nella domenica è anche incredulità e vagheggiamento che altro non sono che l’oltre , l’evadere quegli schemi di cui siamo prigionieri , in cui siamo stati rinchiusi . Il Cristo non è rinchiuso in schemi ma li oltrepassa , li scavalca , va oltre , ben oltre …. è cioè libertà ecco perché non è più presente nel luogo custodito dai sigilli , nulla può sigillare la potenza di Dio , nulla può rinchiudere , ridurre in catene la libertà , perché la libertà è ciò che spezza le catene è ciò che annulla e riduce al nulla la schiavitù . La domenica mi dice , è lì per dirmi che non sono schiavo ma padrone , che la mia dignità è la divinità oltre che l’umanità , che la mia realtà è l’eternità non la morte , ho davanti a me il tempo non una pietra che rotolata , calata , ferma , stoppa il tempo , conclude , chiude un’esistenza ….. no la domenica è lì a testimoniare che da quella pietra in avanti c’è l’oltre , la nuova dynamis , la possibilità di produrre un mutamento o di subirlo , il cambiamento dunque , la nuova vita , la novità , l’esistenza … quella pietra apre non chiude , ed è porta verso …. oltre …. è l’inizio del cammino verso la definitività , dopo quella pietra si esiste completamente e definitivamente , tanto da recuperare anche il corpo che diviene glorioso come Ezechiele , il profeta Ezechiele ci ricorda al capitolo 37 del suo libro . La domenica è il momento della riunione , il momento in cui si passa dalla dispersione alla riunione , dal caos al cosmos , proprio come ricorda Luca : “ Il primo giorno della settimana …. “ le donne “ … annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri ”. Quel giorno dunque la prima comunità cristiana , da cui noi proveniamo fratelli cristiani , di cui noi siamo il seguito , era riunita , stava insieme in un luogo fisico , reale , un luogo collocato nel tempo , una domus … la domus ecclesìa , la casa dove era riunita l’assemblea , la ecclesia , la comunità riunita dopo la dispersione dei giorni della Passione . La scrittura dunque ci consegna tutto il suo sapere , il suo mistero e ci invita allo svelamento di esso a vantaggio della nostra conoscenza e per la conoscenza in essa di noi stessi … noi …. noi fratelli cristiani siamo calati in quella realtà , che è la nostra , che è per noi e da noi , perché ha origine da noi quella realtà perché siamo noi , è nostra responsabilità renderla viva attraverso l’accostamento ad essa in un continuo movimento che da fuori di noi porta in noi , quindi nuovamente fuori da noi eternamente , sino a che nell’eternità , sia svelata pienamente alla nostra comprensione la scrittura e la domenica divenga anch’essa parte dell’eternità . Lasciamoci dunque stupire , nel primo giorno della settimana , vaneggiamo se serve e se serve non crediamo a ciò che sentiamo …. tutto ciò non ci scandalizzi , né ci preoccupi … è già stato vissuto , è già parte del passato , del vissuto , accettiamolo perché è parte del tempo , è parte della scrittura e come la scrittura rivela .…… come Pietro , così anche noi …. alziamoci , corriamo e stupiamoci sempre per l’accaduto .