CONFONDONO LE RACCOLTE CON LA CARITA'

30.11.2015 08:17

Sabato scorso , come ogni sabato ho accompagnato mia mamma al super mercato , per fare un poco di spesa. Era in atto la giornata del banco alimentare . Un nutrito gruppo di volontari si dividevano ,tra le varie mansioni , c’era chi distribuiva buste di plastica gialle all’ingresso della zona di vendita , chi le ritirava nel disimpegno dietro le casse e chi suddivideva i generi alimentari raccolti in scatoloni in seguito da destinare. Ineccepibile  la logistica per quanto riguarda la raccolta , dello scopo è doveroso analizzare la motivazione che possiamo definire nobile ma non caritativa , siamo lontano dal concetto di carità  a meno che , come ci insegnano attraverso la formazione o peggio ancora a mezzo di certa omiletica da quattro soldi che ultimamente ci martella , la parola carità assuma un significato ben lontano da ciò che cristianamente la caratterizza . L’affermazione Dio è amore non è solo il titolo che Benedetto XVI ha scelto per la sua Enciclica , l’affermazione “ Deus caritas est “ tradotta in Dio è amore è tratta dalla prima lettera dell’evangelista Giovanni . La carità è  l’amore che , secondo il concetto cristiano , unisce gli uomini con  Dio e fra di loro. La carità è un concetto impegnativo che conquista nella vita di un uomo un suo posto , una sua collocazione che possiamo dire ingombrante se mi passate il termine . L’amore è un sentimento , è un sentire  , è un provare è fare esperienza dell’altro , nell’altro , reciprocamente . Questo per dire in poche parole che il gesto della raccolta di generi alimentari o in generale qualsiasi raccolta non è un gesto di amore  , chiamatelo come volete ma non amore , dunque non è carità . Se qualcuno spaccia la raccolta per carità vi inganna e si inganna , è bugiardo e in cattiva fede ; osservate attentamente i bidoni per la raccolta del vestiario , spesso posti accanto ai bidoni dei rifiuti e al centro di scandali per speculazioni , dove non si è infiltrata la malavita organizzata o il saccheggio di ambulanti .  

Il gesto delle raccolte a scopo umanitario sono gesti nobili , socialmente e umanamente apprezzabili , lodevoli ma non sono carità .

La cosa che vi devo confessare , cari amici di Chiesa Controcorrente che più mi fa orrore è che le associazioni caritative cattoliche confondano le raccolte con la carità , promuovendole e di fatto togliendo ai poveri dignità .

Mi chiedo se nella fretta del tempo dedicato alla spesa si è osservato come si è svolta sabato scorsa  la raccolta ? Non credo che molti si siano soffermati ad osservare le fasi della raccolta e credo che ancora meno ci si siano poste criticamente delle domande sul metodo , sul modo di raccolta .

 Immediatamente dopo avere ritirato le buste gialle, nelle quali riporre la merce da consegnare poi ai volontari addetti al ritiro e allo smistamento degli alimenti , ci nel supermercato ci si imbatte in una zona in cui è esposta merce in discount, e noi sappiamo cosa sia . Il super mercato si organizza affinchè la gente risolva subito la questione , l’azione “ caritativa “ l’atto di amore verso il bisognoso …. in poco tempo risolve quello che è un problema che nasce dal momento in cui mi viene consegnata la busta , perché di conseguenza sia riempita e non consegnata vuota . Chi si reca a fare la spesa è “ obbligato “ a ritirare la busta ed è “ obbligato “ a consegnarla piena perché l’azione è pubblica , alla vista di tutti . Non c’è libertà di scelta , ma un obbligo morale , un obbligo che fa scaturire un senso di colpa o di vergogna o la paura di un giudizio negativo se non si consegna la busta con qualcosa dentro . Nei primi 20 metri del supermercato ci si mette in pace la coscienza ,si  fa come gli altri perché così fan tutti , poi ci si può dedicare alla spesa personale che è ben diversa da quella che si fa per “ amore “ . Senza pensare si fa incetta di generi alimentari discount quelli , per intendersi , che costano poco,  molto meno degli altri , e di qualità non eccellente. La mia destra sa cosa ha fatto la mia sinistra , il bisognoso, dunque , vale meno di me  e tutti compiono questo gesto cioè la scelta dei generi discount così che il giudizio su ciò che compro è eluso perché tutte le mani destre sanno cosa hanno fatto le mani sinistre . Si  compie ,in pochi metri ,una azione non proprio moralmente e umanamente corretta , l’ etica dovrebbe vacillare , ma si pensa all’omiletica domenicale di qualche ” guru “ della carità che spinge a dare per dare perché è quello l’amore per Cristo , quello è amare Cristo , quindi ci si sente in pace con se stessi si è agito da perfetti cristiani o da buoni cristiani , si è giustificati anzi ci si è giustificati , auto assolti che è il programma il progetto che i falsi profeti predicano . Non ho finito , la mia azione ha discriminato , è stato un atto di discriminazione perché mentre io compro per me generi non discount, per chi è bisognoso compro un genere di merce inferiore  di qualità e di prezzo , ma io le discriminazioni non le compio , perché il falso profeta ,” il guru “ pontificando da un pulpito cioè dalla sede da dove viene proclamata la Verità mi inculca che devo dare , che ciò che conta è dare e fare , fare ma senza essere ….  già perché se fossi , penserei dunque non delegherei il mio pensiero quindi il mio agire , ad una arrogante manipolatore il “ guru “ che deve compensare i suoi squilibri con il controllo sul maggior numero di persone per indirizzarle dove vuole lui e pretendere che si comportino secondo il suo dettame . Non ho finito , quando consegniamo quella miseria , racchiusa in quella busta di colore giallo , mentre noi proseguiamo verso il parcheggio del supermercato con il carrello che straborda di ogni genere di confort culinario di marca e superfluo , abbiamo ,come si  legge nel Vangelo, dato a chi è bisognoso meno di parte del nostro superfluo ; si vada a leggere il Vangelo di domenica  8 novembre  ( Mt. 12, 38 – 44 ) il brano inerente la vedova che butta nel tesoro del tempio tutto ciò che ha , cioè la sua miseria che è il suo capitale  . Lei dunque si è liberata della sua miseria mentre noi ce ne siamo caricati perché il nostro gesto , il depositare parte del superfluo è la miseria con cui saremo giudicati altro che giustificati sentendoci in pace con la nostra coscienza a seguito di un gesto d’amore . Non ha mai visto di buon occhio i farisei il Cristo , oggi diremmo i borghesi , quelli che piacciono tanto a monsignore , i modelli di famiglia , di fedeli ,di preti che ci vengono proposti dai frequentatori del palazzo , le top model per intenderci .  Questo sarebbe ciò che uomini come San Vincenzo De Paoli , ci hanno insegnato con il dono della propria vita ? Questo ammonimento è rivolto a noi cristiani , i bisognosi devono servire , a loro si dovrebbe dare , se non ciò che neppure noi possiamo permetterci , almeno quello che possiamo permetterci . All’ ospite che viene invitato alla nostra mensa , non gli si serve il cibo che solitamente si consuma , ma è festa , dunque si addobba in modo diverso il tavolo e si servono cibi particolari o ricercati .

I segni abbiamo perso i segni , a noi cristiani , uomini dei segni , non ci vengono più insegnati i segni , infatti con “ il più Messa meno Messe” , con la distribuzione del pane benedetto anziché celebrare l’Eucarestia nelle varie veglie  o il scimmiottare la cena ebraica  nella settimana santa che qualche pittoresco ministro ha introdotto  con la benedizione di monsignore , noi perdiamo la nostra identità . Abbiamo perso la capacità di giudizio , perché abbiamo perso il gusto della preghiera , soprattutto dei Salmi e della Parola , non ci accostiamo più alla Mensa della Parola perché ciò che conta è il volontariato alla mensa del povero , perché il povero è problema e non più la ricchezza della Chiesa .  Abbiamo confuso il bisogno di Dio con il bisogno di cose . Concludo , vestito da prete con abito talare , malgrado le insistenze della mia mamma , non ho ritirato la busta gialla , dunque non l’ho riempita e di conseguenza non l’ho consegnata attirandomi l’attenzione e credo anche il disprezzo dei volontari e questo è fatto  per il bene della Chiesa , è un segno per il Segno …… mi sono sentito si osservato, ma libero , perchè “  la Verità vi farà liberi “  parole di Gesù dal Vangelo secondo Giovanni .

Rivedere dunque metodi , modi e motivazioni della pastorale sociale ….. che di pastorale ha poco , se non niente , perché toglie e nega la dignità dei poveri , … ma quando monsignore leggerà questo mie righe , servite su un piatto d’argento dal suo fido porta borse affermerà , nel suo anacronistico immobilismo , di essere sulla strada giusta , altro che Chiesa in uscita predicata da Papa Francesco , chiesa chiusa , chiesa di Palazzo predicata da monsignore ….e poi …  “un profeta non è disprezzato se non nella sua patria …… “ parole di Gesù dal Vangelo secondo Marco .

Volava Andrèe , di là della Grande Orsa . .…. subito,immenso , annunziò : Son giunto ! (Andrée di G.Pascoli)