MONSIGNORUCOLI

03.09.2015 09:10

Che tirata di orecchie , e non una tiratina , ma una bella tirata di quella che ti fa venire l’orecchia rossa come un peperone e calda , bollente, dolorante . La tirata di orecchie è opera di Papa Francesco all’abat-one di Vigliano , il vicari – one della diocesi . “ Per mia disposizione “ scrive il Romano Pontefice, dunque dichiara pubblicamente , nero su bianco  : “ stabilisco che quanti durante l’Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X , riceveranno validamente e lecitamente l’assoluzione dei peccati “ . Nell’anno Santo della Misericordia, misericordia , dunque perdono . Da qualche parte nella Sacra Scrittura si legge che Dio non si ricorda più dei nostri peccati e Pietro in una sua lettera , ci insegna che l’umiltà è quel gettare in Dio ogni nostra preoccupazione . Se penso a chi ha costruito “ cessi” al posto di luoghi di culto ( negando ai veri e reali luoghi di culto il finanziamento dell’8 per mille , negando ai confratelli che non godono del privilegio dell’attenzione , quindi dell’amicizia di monsignore , che avevano diritto a quel finanziamento per ragioni di priorità, dunque di giustizia , più dell’ abat – ino e one ) che per il mio dissenso mi ha sbattuto la porta in faccia del civico 10 di via Vescovado , tra l’approvazione dei compagni di merenda , troiKa , principe , il porta borse stacanovista ed i borghesi perbenisti e ben pensanti che circondano e frequentano la stanza dei bottoni  , beh provo una gran pena ,perché non si accorge neppure che la sua orecchia a forza di essere tirata si è staccata , non c’è più , non è più parte del suo corpo, è rimasta tra le dite di chi gliela tirava  . Mentre su  una sponda abbiamo un Papa , il servo dei servi di Dio , che apre ai  “ lefreviani “ , sull’altra sponda si è stabilito in pianta stabile un  “ monsignorucolo “ di provincia ( anche se veste nella migliore sartoria romana  ) che sbattendo la porta in faccia ad un sacerdote , e perché non ci arriva e perché ignora le più elementari norme del catechismo sulla misericordia, sul perdono , ha avuto la sfrontatezza di affermare che il dissenso dimostrato dal suo confratello sul modo di vivere privilegiato di questo presbiterio , è una ferita aperta e che se , “ se “ , si fosse rimarginata avrebbe comunque lasciato un segno , la cicatrice . La cicatrice è dunque per il monsignorucolo la fedina penale “ sporca “ , è la gogna , è il sentirsi a posto con la propria coscienza e far sentire l’altro fuori posto . Ma ci vuole tutta questa scienza per meritare il titolo di monsignore ? No,  basta l’amicizia dell’altro monsignore , il principe ,l’abitante del 10 di via Vescovado , questo per la provinciale gerarchia è il servo del principe , mentre gli altri sono i servi del servo del principe . “ Per mia disposizione stabilisco ….. “ e giù una bella tirata di orecchie , ma per i suoi limiti e di quelli che lo circondano , non vorrà mai comprendere ciò che cerco di spiegargli , mai …… Non c’è peggior sordo ( oggi, diversamente udente ) che non voglia sentire .

L’altra tirata di orecchie è per monsignore , in questi giorni in pellegrinaggio in aeroplano  a Lourdes , soffre l’autobus come prima soffriva il treno , l’odore del gregge non è il profumo della first or second or busines class  di Alitalia o di altra compagnia di volo . La tirata di orecchie  è a cura del suo confratello vescovo della Fraternità di San Pio X , S.E.Rev.ma Mons. Bernard Fellay , il quale riconosce nella disposizione del Santo Padre un gesto “ paterno “ . Papa Francesco è veramente il padre del racconto lucano , del ritorno a casa del figlio prodigo , l’uomo dell’attesa ma soprattutto l’uomo del dialogo , della ricerca del dialogo , scrive Andrea Tornielli vaticanista : “ … Mentre continuano i contatti tra i responsabili della Fraternità e le autorità della Santa Sede  per cercare di arrivare a una soluzione che permetta la piena comunione “ . Il deludente presule che governa questa diocesi riesce a dialogare con  solamente  una ristretta  cerchia di sacerdoti , tra l’altro non si accorge neppure che lo sfruttano , ma perché in fondo lui sfrutta loro . Regala la sua fotografia , alla conclusione delle sue fallimentari e inutili  visite pastorali, per vantare l’amicizia con il Pontefice, ma è prassi la fotografia durante le visite e poi non gliela avranno neppure regalata , ma l’avrà dovuta comprata  ordinandone qualche migliaio per celebrare se stesso , per sentirsi superiore e fare schiattare d’invidia e , in fondo in fondo, umiliare i carrieristi a lui sottoposti , che aspettano solo lo scatto in avanti il balzo felino per ,a loro volta, umiliare  chi gli sarà sottoposto . La parola del Signore  Gesù ci è maestra  nel Vangelo di domenica scorsa XXII del T.O. B : “ Non c’è nulla fuori dell’uomo che entrando in lui , possa renderlo impuro . Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro “   capisco solo ora, lo ammetto per mia ignoranza , la preoccupazione degli abat- ino e one circa l’impellente necessità di costruire anziché luoghi di culto , servizi igienici i famigerati “ cessi “ , lo devo ammettere , sono avanti , molto avanti di vedute hanno colto i segni dei tempi , almeno i loro segni dei tempi  . Sistematicamente non vogliono comprendere ciò che scrivo  , né si metteranno mai in discussione, né tantomeno risponderanno, mai , sono in cattedra , sono in alto , un antico proverbio piemontese si addice molto alla situazione , lo traduco in italiano per voi cari amici di chiesa controcorrente  così recita la saggezza dei nostri vecchi : “ quando il letame  “monta” , cioè è posto a cavallo di una sedile ( per dire innalzato ), o puzza o fa danni “ , meglio allora la costruzione dei famigerati “ cessi “ per raccogliere e smaltire , tanto ci pensa paparino con l’8 per mille .

P.S. Con molta ironia , una risata ci seppellirà .