... Carissimi , beati , santi ....
01.11.2019 07:16
Nella seconda lettura proposta oggi solennità di Tutti i Santi e tratta dalla prima lettera di San Giovanni apostolo , l’autore si rivolge ai destinatari usando l’aggettivo , al superlativo ,“ Carissimi “ e nel brano di Vangelo che si è succeduto , Gesù insegnando alle folle fa uso del termine “ Beati “ per indicare coloro che vivono particolari situazioni riconducibili alla vita cristiana . “ Carissimi e Beati “ dunque .
L’apostolo Paolo , spesso si rivolge , ai destinatari delle sue lettere , con il termine Santi : “ … ai Santi della chiesa che è in Corinto , in Tessalonica e via dicendo …. “ ad indicare coloro che erano parte , membri , componenti della comunità cristiana che viveva e operava in quel preciso luogo .
L’aggettivo “ Santo “ è generamelte attibuito alla divinità, è ciò che è venerabile , perfetto , invocato , superiore , puro , retto , ciò che è consacrato da una legge morale o religiosa .
L’etimologia indica nella parola santo chi sta a parte , chi è separato , separato dal mondo .
Carissimi , beati , santi dunque sono aggettivi che si leggono nella parola di Dio , dunque si traggono dalla Parola di Dio . Carissimi , beati , santi dunque è il modo attraverso al quale la divinità , il Creatore si rivolge alle sue creature … Dio dunque , fratelli cristiani , ci considera carissimi , cioè amatissimi , beati cioè sereni , santi cioè separati a questo mondo e se siamo separati da questo mondo è perché siamo uniti all’altro , al mondo , al regno di Dio , quindi siamo a Lui uniti , a Dio uniti .
Leggiamo nel vangelo di Giovanni ( 17, 11 ) : “ … essi invece sono nel mondo …. “ e ancora ( Gv. 17, 16 - 18 ) “ … Essi non sono del mondo , come io non sono del mondo ….. Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo … “ e Gesù conclude con queste parole ( 17, 19 ) : “ … per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità … “ . Con ciò Gesù ci fa intendere che santifica se stesso affichè noi si possa divenire santi , si possa essere santi . Si legge nel libro del Levitico ( 19,2 ) : “ … Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo … “ e nel Vangelo di Matteo ( 5,48 ) possiamo leggere : “ … Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste ….” perfetto cioè santo , perché la perfezione è una delle categorie proprie della santità .
Fratelli , carissimi , beati , santi , noi siamo tali e lo ripeto , siamo agli occhi di Dio carissimi , beati e santi perché suoi figli , figli di Dio . Osserva Giovanni nella sua prima lettera (Gv 3, 1) : "…. Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! .... " ; questo è come siamo considerati da Dio che è tre volte santo lo si legge nel libro del profeta Isaia ( 6,2 - 3 ) : “ … io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato …. Attorno a lui stavano dei serafini … Proclamavano l'uno all'altro:
«Santo, santo, santo è il Signore …. » “ .
Scriveva Benedetto XVI nell’omelia che tenne in occasione di questa solennità nel ormai lontano anno 2006 : “ … La santità esige uno sforzo costante, ma è possibile a tutti perché, più che opera dell'uomo, è anzitutto dono di Dio … “ .
Se è dono di Dio , se è opera di Dio e se è sforzo costante dell’uomo , per il fatto che siamo suoi figli , sue creature la santità è a noi accessibile attraverso la nostra esistenza , cioè il nostro vivere il quotidiano , qui ora , subito , adesso , nei pensieri e nelle azioni di ogni giorno .
La santità è dunque alla nostra portata e non si pensi sia solo limitata al riconoscimento , da parte della Chiesa , delle virtù eroiche di un particolare individuo .
Nel Messale Romano in una delle preghiere Eucaristiche si recita questa formula : “ … Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che , in pace conte , hanno lacsiato questo mondo … “ e sul libro sella Sapienza ( 3,1 ) possiamo leggere : “ … Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio , nessun tormento le toccherà … “ .
Già i giusti , coloro che hanno vissuto una vita in pace con Dio nel più totale nascondimento ; consiglia Gesù ( Mt.6,6 ) : “…. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà …. “ . Ecco i giusti , coloro che non compaiono pubblicamente , ma che vivono il rapporto sponsale , cioè l’intimità con il Signore , non amano come dice Gesù ( Mt.23 ) : “ … i saluti nelle piazze … come anche sentirsi chiamare rabbì dalla gente … “ né “ … amano i posti di onore nei convitti , i primi seggi nelle sinagoghe … “ né fanno “ … le loro opere … per essere ammirati dagli uomini … “ e si sforzano nella loro esistenza di non “ …. trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà … “ .
Nella sinagoga di Cafarnao , mentre Gesù era intento ad insegnare , un uomo posseduto da un demonio si rivolse a Gesù ( Mc. 1,24 ) con queste parole : “ … Io so chi tu sei: il santo di Dio … “ .
Nel libro “ Lettere dal deserto “ , l’autore fratel Carlo Carretto facendo memoria di alcune meditazioni di Charles de Foucauld sulla vita che Gesù aveva condotto a Nazaret scrive : “ … Gesù è il Santo di Dio …. “ e prosegue : “ … Ebbene , il Santo di Dio , realizza la sua santità con una vita non straordinaria , ma tutta impregnata di cose ordinarie , di lavoro , di vita familiare e sociale , con attività umane oscure , semplici , possibili a tutti gli uomini .
La perfezione di Dio è colata su una materia che gli uomini quasi disprezzano , che in ogni caso non ricercano per la sua semplicità , per la mancanza di interesse , perché è comune ai più … “ .
Continuando la lettura del libro si legge ancora : “ … Nazaret è la vita di un uomo , d’una famiglia in tutta l’ampiezza dell’attività umana ; è la maniera di vivere per trent’anni , quindi per il più lungo tempo a disposizione per realtà umane destinate a passare nel crogiolo della fede , della speranza e della carità … “ .
Poi l’autore osserva e aggiunge : “ … Pochi hanno così bene riassunto la santità delle cose comuni come Gandi nei suoi scritti . Ecco che cosa dice il grande mistico indiano : << Se quando s’immerge la mano nel catino dell’acqua , se quando si attizza il fuoco con il soffietto , se quando si allineano interminabili colonne di numeri al proprio tavolo di contabile , se quando , scottati da sole , si è immersi , nella melma della risaia , se quando si è in piedi davanti alla fornace del fonditore , non si realizza la stessa vita religiosa propio come se si fosse in preghiera in un monastero , il mondo non sarà mai salvo …. “ .
Eppure Gandi non appare , non è annoverato nell’elenco dei santi della Chiesa cattolica , né è stato cristiano , battezzato eppure è di coloro che il Messale Romano in una delle preghiere Eucaristiche è ricordato con la formula : “ … Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che , in pace con te , hanno lasciato questo mondo … “ .
Carissimi , beati , santi …. già Gandi , un giusto che carissimo a Dio , dunque beato , quindi santo … ma non cristiano .